Wednesday, July 9, 2014

Il Negev, un mondo di sabbia

Il Negev, il deserto che occupa quasi i due terzi di Israele, è un mondo tutto da esplorare. Oggi lo conosciamo bene ma ancora non abbastanza.

Il Negev è stato di fondamentale importanza già dalle prime guerre d'indipendenza del 1948. Infatti punti strategici che tormentavano Ben Gurion erano Gerusalemme ed il Negev. Uno dei vari provvedimenti per proteggere il secondo fu la costruzione del porto internazionale di Eilat. Questo servi a proteggere lo Stato da sbarchi non autorizzati sulla costa del Mar Rosso.

Nel 1953 quando Ben Gurion diede le dimissioni da Capo dello Stato , si trasferì a Sede Boker un piccolo villaggio nel mezzo del deserto e contribuì alla sua edificazione.Così facendo cercava di dare l'esempio ai giovani e ad invogliarli a popolare il deserto.

Oggi gli abitanti di questi piccoli villaggi sono mossi dal desiderio comune di colonizzare il deserto e per scappare dalle popolatissime metropoli. Per farvi capire quanto sono affollate vi dico che Israele e la sesta nazione più densamente abitata del mondo. Ma dato che nei due terzi della nazione vi vivono solo 10.000 persone potete capire quanto sia drastica la situazione.

Sei milioni di persone vivono in uno spazio pari alla provincia di Siena!!

Ben Gurion oltre a popolare il deserto cercava di difenderlo. L'esercito sta spostando le maggiori basi nel deserto e usa l'ampio spazio disponibile per grandi esercitazioni.
Inoltre vari enti , come il KKL, stanno cercando di preservare l'ambiente e di fermare la desertificazione.

In più e' il luogo in cui vengono sviluppati i principali progetti Made in Israel. In primo luogo lo sfruttamento dell'acqua, poi lo sviluppo di pannelli fotovoltaici e solari e  pale eoliche.
La maggior parte degli sforzi sono rivolti all' agricoltura. Infatti l'obiettivo è quello di poter coltivare facilmente nel deserto.

In più è stato inventato un nuovo metodo di costruzione che invece di usare cemento e mattoni si serve di sabbia, paglia e fango. il prezzo e quasi lo stesso perchè il basso costo dei materiali è aumentato dall'alto costo della manodopera.

Oltre agli israeliani nel deserto vivono da secoli secoli i beduini. I beduini sono un popolo sereno ed ospitale. La loro economia si basa sulla pastorizia, vengono allevate pecore capre e cammelli. Fino a che la tecnologia non ha preso il sopravvento anche su di loro, il beduini erano un popolo nomade che ogni stagione migrava verso pascoli migliori. Questi sono veri e propri sovrani del deserto sono capaci trovare una quantità d'acqua pari della piscina olimpica scavando nei punti giusti. Oggi sono tutti cittadini israeliani ed essi si arruolano come tutti all.' IDF.

Tornando ad Israele, anche solo leggendo questo blog voi state letteralmente prendendo parte al sogno di David Ben Gurion, fondatore di Israele, che sognava in un futuro in cui lo sviluppo del deserto è un argomento vivo e attivo.

Personalmente, se non avessi quasi tutta la mia famiglia nella Galilea proprio sul confine col Libano, andrei a vivere in un città del deserto.
Le ore di caldo sono minori a quelle di freddo, il clima è secco e la giornata è accompagnata da una piacevole brezza. Il problema è che nelle ore calde, fa veramente caldo! Non i soliti 30-35 gradi che ci sono da noi in Italia , qua si raggiungono i 40 gradi come nulla!
Pero per il resto è un posto molto piacevole basta abituarsi al calore, avere spirito di iniziativa per costruire nuove città e poi è tutto OK.

In conclusione se Ben Gurion fosse ancora vivo sarebbe fiero di tutti noi che stiamo rendendo ,anche nel nostro piccolo, il Negev un posto migliore.
David Fiorentini










3 comments:

  1. il deserto di roccia,come il Neghev e il Sinai,si tinge di rosa al tramonto. si specchiano nel mar rosso le montagne della Giordania ad Acaba.
    Così le ha viste Mosè prima, poi Laurence d'Arabia e poi Ben Gurion, e le amiamo tutti profondamente.
    Non so se d-o dimori ancora da quelle parti,ma di sicuro è una terra unica al mondo. Gli israleiani l'hanno fatta rivivere con una agronomia avanzata, e non bisogna lasciarla tornare in mano di chi l'ha solo sfruttata.

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  2. Non posso sapere se Ben Gurion sia fiero di te.
    , ma certo io lo sono
    Papo

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